
La disputa del Paradiso
IL PULLMAN PER MALINALCO
Giorgio AnteiLe cose cambiano a seconda di chi le guarda; una cosa non è mai la stessa per tutti. Eugenio Montale registrò il fenomeno in un distico: “... e fu chi vide vagabonde larve / dove altri scorse fanciullette a sciami”. Il paradiso di alcuni è il purgatorio o l’inferno di altri; ne è una dimostrazione la disputa “recitata” da Giorgio Antei e Maria Dorotea Gonçalves davanti ai ramages in grisaglia sulle pareti del monastero messicano della Transfiguración, nella remota Malinalco. A confrontarsi sono due sensibilità e due ambienti vegetali archetipici: l’Eden, parco affidato alla manutenzione di un Dio giardiniere, e l’urlante, primigenia, impenetrabile Selva, dove si ripete “incessantemente il ciclo di rigenerazione delle cose”. Ma il “Contrasto” (antico genere letterario) tra Antei e la Gonçalves è anche mimesi di una divergenza di sensibilità più antica, addirittura originaria: quello tra i committenti di quegli intrichi vegetali, europei dell’Ordine mendicante degli agostiniani, e gli artisti locali, discendenti di MalinalXoch, fondatrice di Malinalco e sorella del dio Huitzilopochtli.