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Il maestro dei due piedi sinistri

Innocenza della pantofola
Richard Meyer
Che ve ne sembra di Morris Hirshfield?
William Saroyan

INNOCENZA DELLA PANTOFOLA

Richard Meyer

Tra la vita attiva da una parte e il sonno e i sogni dall’altra, c’è la Pantofola: morbida, mite, viene indossata da chi, tornato dal lavoro, si prepara al relax. Se la vita è una battaglia, l’uomo in pantofole incarna il disertore. Ebreo emigrato a New York, Morris Hirshfield passò la maggior parte della sua vita a produrre pantofole e smise solo per produrre pittura. Chi guarda i suoi quadri, le sue donne preferibilmente nude, i suoi animali preferibilmente domestici – anche se non manca un leone che indossa una stola di pelliccia come criniera e sembra lo zio bonario di una commedia sofisticata – ha l’impressione che l’assenza di conflitto e il sentimento dell’innocenza accomunassero nello spirito di Hirshfield quadri e babbucce. Se i critici lo giudicarono un goffo autodidatta, i surrealisti lo arruolarono e lo onorarono.