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San Rocco e il Terzo Reich

Giorgio Antei

SAN ROCCO E IL TERZO REICH

Giorgio Antei

Sta lì, non si è mai mosso; eppure c’erano le premesse perché, durante la seconda guerra mondiale, il san Rocco da secoli domiciliato nella chiesa della SS. Annunziata a Firenze si spostasse in Germania, in un museo che, nei progetti, era destinato a eclissare Louvre e Uffizi: il Führermuseum. Nel 1933 una mostra a Norimberga aveva riportato alla memoria dei tedeschi Veit Stoss, artista che, vissuto tra XV e XVI secolo e morto proprio a Norimberga, aveva scolpito il san Rocco. Venne la guerra, vennero le occupazioni, e le opere di Stoss in Polonia – in primo luogo l’altare della chiesa di Santa Maria a Cracovia – furono requisite; ma nessuno, a Firenze, disturbò l’appartato san Rocco, alto e solo nella sua nicchia: eppure era un’opera famosa, ammirata dal Vasari. Giorgio Antei s’interroga sul perché e formula un’ipotesi.