
Il secolo Namban
ARRIVANO I BARBARI!
Hwee Lie BléhautSeconda metà del XVI secolo e prima del XVII: passeggiando per le vie delle città giapponesi accade d’incrociare esponenti dell’élite locale che non indossano kimono, ma costumi di foggia portoghese ed esibiscono come ornamento rosari e crocifissi. Non sono necessariamente dei convertiti, ma individui sensibili alle mode e adepti di un nuovo chic: quello “cristiano”. I greci avevano chiamato “barbari” gli stranieri; valore analogo ha il termine namban, “barbari venuti dal Sud”, con cui i giapponesi indicano gli europei che, a partire dal 1543, hanno cominciato a scendere nei loro porti da navi nere cariche di merci esotiche. Due mondi si annusano, parlano fitto come durante i primi tempi di un innamoramento, sperimentano innesti: è quanto viene raffigurato sui paraventi che, insieme con le lacche, sono tra i manufatti memorabili dell’arte e dell’epoca namban.