
Danza Macabra
LA PASSERELLA DEI VIVI E DEI MORTI
Latica Tomašić KickertAl termine degli spettacoli del varietà i comici, i cantanti, le soubrette sfilavano sino a pochi anni fa su passerelle antistanti il palcoscenico; qualcosa di analogo gli uomini del Medioevo immaginarono come epilogo della vita: una passerella dei vivi e dei morti. Chiamiamo quelle rappresentazion Danze Macabre. Fedeli alle regole del genere, in una chiesetta persa nei boschi dell’Istria. a Beram (in italiano Vermo), re, regina, vescovo, dame, mercanti, locandieri, fanciulli, pellegrini, tutti frammisti a scheletri svelti e arguti, mettono in scena da secoli una silenziosa parata, triste e gaia insieme. Di fronte alla Morte, si sa, vengono meno le differenze sociali; più stupefacente è il venir meno di un’altra differenza: quella tra eletti e dannati. È come se le idee di Inferno e Paradiso fossero svaporate. In opere come la Danza Macabra di Beram - dipinta da artisti locali mentre, a non molti chilometri di distanza, un incipiente Rinascimento avviava la celebrazione dell’uomo e dei suoi successi terreni - si riflette l’eterno nichilismo delle periferie e delle classi subalterne.