Più leggeri dell’aria

Nelle antiche stampe le mongolfiere ci appaiono come uova di Fabergé o, più modestamente, uova di Pasqua volanti. Affacciandosi da cestoni di vimini che facevano pensare a culle, impeccabili gentiluomini guardavano sotto di loro lo stupore e il terrore dei primi avvistatori di UFO; sopra di loro, uno sferoide si gonfiava con l’aiuto di una fiammella che sfrigolava come quella del gas sotto una panciuta teiera. Era l’epoca del Più Leggero dell’Aria. Il tempo ha decretato il trionfo del “Più Pesante”, come mostrano i nostri cieli decorati dalle scie rettilinee dei jet; non per questo le mongolfiere hanno perduto fascino, legate come sono a tutta un’estetica della leggerezza. In queste pagine Donald Campbell rievoca l’effervescenza degli anni in cui l’uomo si staccava da terra, l’influenza del volo sul merchandising e i trionfi e le cadute dei primi aeronauti.