Accedi a tutti i contenuti!
Questa storia è disponibile solo per gli abbonati.
Registrati ora per leggere tutti gli articoli di FMR.
Annulla o sospendi l'iscrizione quando vuoi.
Abbonati ora Sei già abbonato? Log In

Dalla Toscana al Siam

Spezie dall’Occidente
Neungreudee Lohapon
Fotografie di Massimo Listri
Galileo Chini orientalista
Maurizia Bonatti Bacchini

SPEZIE DALL’OCCIDENTE

Neungreudee Lohapon

In gioventù era stato monaco e aveva praticato l’astinenza sessuale; a 47 anni, diventato re del Siam (oggi Thailandia), ebbe 32 mogli e 82 figli. Si chiamava Mongkut. Fu lui a promuovere quell’occidentalizzazione che avrebbe permesso al Siam, unico tra i paesi dell’Indocina, di non diventare colonia. Per impartire all’affollata figliolanza, e in particolare all’erede al trono, Chulalongkorn, un’educazione europea, assunse come governante e istitutrice Anna Leonowens; più tardi i loro rapporti si sarebbero trasformati in libri, musical di Broadway e film di Hollywood (con Rex Harrison, Yul Brynner e Chow Yun-fat nella parte di Mongkut). Se, per modernizzare il paese, i sovrani guardavano al mondo anglosassone, per abbellirlo si rivolsero agli italiani che, come scrisse il successore di Mongkut, re Rama V, “sono artisti sin dall’Antichità”. Molti, soprattutto piemontesi, lavoravano già a Bangkok quando, nel 1910, il toscano Galileo Chini fu invitato a decorare la nuova Sala del Trono del Siam, oggetto di queste pagine.