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Dall’Olimpo al Nirvana

L’incontro fra Apollo e Buddha
Renzo Freschi
Fotografie di Giovanni Ricci Novara
Letture da Giovanni Pascoli, Arnold J. Toynbee, Peter Hopkirk

L’INCONTRO FRA APOLLO E BUDDHA

Renzo Freschi

Tra gli odierni Afghanistan e Pakistan, nella regione dagli antichi Greci chiamata Battriana, Apollo, snello ed atletico, aveva incontrato un personaggio pingue, abituato a stare seduto: il Buddha. Archeologi e altri viaggiatori diffusero nell’Ottocento la sorprendente notizia (un vero e proprio scoop) di quel summit rimasto per secoli senza copertura mediatica. A lungo Buddha era stato un’orma, una ruota, un albero, un carattere sanscrito. Il ragguardevole exploit che gli aveva permesso di accedere al Nirvana, e dunque alla vacuità e alla cessazione, dissuadeva dal rappresentarlo con fattezze umane; ma a un certo punto, su ispirazione di Apollo, aveva cortesemente accondisceso ad assumere l’aspetto di simulacro antropomorfo, col profilo rettilineo da elleno, a indossare tuniche mediterranee, drappeggiandole come un ateniese o un quirite. Era nata così l’arte del Gandhara, seducente anticipazione a lento rilascio di quel fenomeno che, diventato onnipresente e veloce, oggi chiamiamo globalizzazione.