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Ars per aquam

La battaglia dell’acqua
Stefano Salis
Fotografie di Manfredi Gioacchini
Un perfezionista scontento
Tito Chini

LA BATTAGLIA DELL’ACQUA

Stefano Salis

Un mix disinvolto di sinuoso Liberty e di geometrica Art Déco caratterizzava le villes d’eaux in Europa durante i primi decenni del Novecento. Negli Anni Trenta Benito Mussolini sognò di trasformare Castrocaro, località nei pressi della natia Predappio, in una stazione termale tra le più prestigiose. Si disse che le sue sorgenti fossero in grado di vincere la sterilità – ergo di aiutare la politica demografica del fascismo. Nel settembre del 1938 fu inaugurato, presso le Terme, il Padiglione delle Feste. Era presente Umberto di Savoia, ma non era presente l’uomo incaricato di costruire e decorare l’edificio, Tito Chini. Per il potere si trattava di un fiore all’occhiello, per Chini di un Gesamtkunstwerk, un’opera d’arte totale – e non poteva tollerare che fosse inaugurato qualcosa d’incompiuto, di ancora imperfetto. Oggi, il Padiglione stesso, capolavoro razionale e lussuoso, ci testimonia e giustifica quell’irritazione e quell’assenza.