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Come eravamo

More ferarum
Giovanni Mariotti
De Rerum Natura
Lettura da Lucrezio
Quegli allegri satiretti
Giorgio Antei

MORE FERARUM

Giovanni Mariotti

Il Paradiso Terrestre era un giardino, Adamo ed Eva ne usufruivano, il proprietario era il Creatore; durante l’Età dell’Oro Saturno aveva regnato su un mondo dove gli uomini passavano la vita banchettando e non invecchiavano (Esiodo). Erano le versioni più diffuse delle origini, ma ne esisteva un’altra, attestata in autori come Lucrezio e Vitruvio: l’umanità primitiva era vissuta alla maniera delle fiere (“more ferarum”) in una selva oscura e urlante, popolata di bestie antropofaghe. Nei musei le rappresentazioni del Paradiso Terrestre e della coppia che vi abitò sono innumerevoli, e non mancano quelle del Regno di Saturno (Cranach il Vecchio, Ingres...), ma la rappresentazione di uno stato primitivo di sauvagerie e anarchia è un unicum cui provvide un fiorentino del Rinascimento: Piero di Cosimo. Ambientalista radicale, professava che le cose della natura “bisogna farle custodire a lei senza farvi altro” e, mentre i Medici piantavano giardini, sognò l’intatta selva e un mondo barbaro e primordiale che trasferì, per quanto possibile, nel suo stile di vita.