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Atlantide a Roma

Sogno mediterraneo
Vincenzo Patanè
Palladianesimo postdiluviano
Giorgio Villani
La riscoperta di Beloborodov
Eugénie von Neipperg

SOGNO MEDITERRANEO

La Russia al tempo della Rivoluzione: fra i tanti che lasciavano il Paese, uno portava più di altri con sé il ricordo delle limpide architetture neoclassiche pietroburghesi. Nella città di Pietro aveva progettato il Salone da ballo del principe Jusupov, l’assassino di Rasputin. A Roma disegnerà Villa Sandoz, per un eccentrico milionario collezionista di automi. Più volte si era preso gioco della Storia, sospendendone il corso in una serie di composizioni di città senza tempo spesso invase dalle acque. Questa si vendicò, relegandolo per anni nella dimenticanza. Solo recentemente, a imitazione dei suoi silenziosi colonnati e delle sue piazze deserte, è riaffiorato il suo nome: Andrej Beloborodov. “L’Italia è ciò per cui vale la pena vivere” e per lui l’approdo sulle coste del Mediterraneo fu davvero la realizzazione di un sogno. Lo raccontano per noi Vincenzo Patanè, Giorgio Villani, e Eugénie von Neipperg, autrice dell’unica monografia sull’artista, ancora inedita in italiano.