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Desiderio di essere un luogo

Franco Maria Ricci

DESIDERIO DI ESSERE UN LUOGO

Franco Maria Ricci

Era un pomeriggio di tarda primavera e gli ospiti erano arrivati, anche da lontano, per una festa; l’occasione era gioiosa, c’erano stupori, esclamazioni, brindisi; questo non impediva che in molti continuasse a serpeggiare la perplessità che il progetto aveva suscitato sin dall’inizio. Che ne sarebbe stato, anche solo da lì a dieci anni, di quel mix di bambù e piramide, museo, portici e sale… insomma della Folie (folies venivano chiamate nel Settecento le costruzioni capricciose e stravaganti con cui aristocratici e borghesi ornavano i loro parchi e giardini) che, in età non più giovane, Franco Maria Ricci aveva costruito nella campagna dei suoi avi? Dieci anni esatti sono trascorsi e quel complesso di vegetazione e mura che tutti chiamiamo “il Labirinto” ha ospitato un milione di visitatori (alcuni illustri come i premi Nobel per la letteratura Orhan Pamuk e Wole Soyinka o il registra Peter Greenaway…) e mostre importanti, concerti, conferenze, feste private o aperte al pubblico, dal sapore esotico e non solo, matrimoni e anche la casa editrice che produce, accanto a bellissimi libri, questa rivista. Ricci nel frattempo ci ha lasciato ma il suo sogno divenuto realtà è vivo e continua a incuriosire e sorprendere anche i visitatori più esigenti, come ha fatto in tutti questi anni. Nel 2015, aprendolo al pubblico, Ricci aveva voluto spiegare quello che per lui era stato un bizzarro, temerario ed entusiasmante progetto. Pubblicare qui le sue parole ci sembra il più bel modo per celebrare con voi questa felice ricorrenza.