
Mal di Mixteca
CHIESE CON CUCINA ANNESSA
Giorgio Antei“Oaxaca si pronuncia Uahàca. L’albergo a cui eravamo scesi era stato, in origine, il convento di Santa Catalina. […] Il bar si chiamava Las Novicias”: comincia così Sotto il sole giaguaro di Italo Calvino. Dallo stesso edificio, il Quinta Real, parte il giro nella Mixteca di Massimo Listri – determinato a cucinare con la sua macchina fotografica una “Mixteca alla fiorentina” – e di Giorgio Antei, vecchio cliente dell’hotel e conoscitore d’innumerevoli pieghe dell’America Latina. A legare i vari ingredienti e profumi del loro viaggio – cibi consumati con eroica, esibita impassibilità nei confronti del piccante, devozioni ingenue e kitsch con una significativa preferenza per la rappresentazione di ogni sorta di patimenti, monache con cilicio e predicatori domenicani barocchi, architetture post-tridentine dall’inconfondibile cachet coloniale… – è un profumo conventuale, di chiese con annessa cucina (le antiche ricette indicavano il numero di paternoster e avemmarie necessari per cotture a puntino).