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Sogni fatti a mano

Petits poêmes en choses
Pietro Mercogliano
Fotografie di Massimo Listri
La bellezza del “fatto a mano” in Italia
Franco Cologni
Fotografie di Massimo Listri

SOGNI FATTI A MANO

Pietro Mercogliano

Petits poèmes en prose è un titolo di Baudelaire; Petits poèmes en choses potrebbe convenire, come sottotitolo, alla mostra di Domenico Dolce e Stefano Gabbana Dal cuore alle mani, destinata ad andare in tournée dopo il passaggio al Palazzo Reale di Milano. Niente parole, niente sentimenti o emozioni espressi con gli occhi, col viso, col corpo umano, assente anche in immagine e sostituito da manichini; tutto quello che doveva essere detto è detto assemblando cose: ceramiche, vetro, specchi, ori, stucchi, lampadari, tendaggi, cancelli, scalinate e soprattutto abiti – abiti di sogno fatti a mano da lavoranti sublimi, cui la mostra rende omaggio, in una sgargiante, fantastica mise en scène. In vacanza dal mestiere della moda, Dolce e Gabbana hanno concepito la mostra come espressione di un sentimento personale: l’amore per la terra natale di Domenico Dolce, la Sicilia, scomposta nei suoi vari elementi, dal nobiliare e gattopardesco al pop dei carretti variopinti, dal nero e oro delle devozioni barocche al bianco degli stucchi del Serpotta.