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Il gioco delle dame

Due regine per un re
Giorgio Antei

DUE REGINE PER UN RE

Giorgio Antei

Il re aveva due passioni: la venerea e la venatoria. Era l’Attila delle lepri e delle pernici e un amante insaziabile; le convinzioni religiose lo costringevano a riservare i suoi ardori alle mogli, cui era negato il sollievo di una notte tranquilla. Primo Borbone sul trono di Spagna, Filippo V era diventato re a diciassette anni e aveva sposato Maria Luisa di Savoia, che di anni ne aveva tredici e che sarebbe morta a ventisei. Per calmare le sue urgenze si provvide in poco tempo a trovare una seconda moglie, Elisabetta Farnese. Mentre lui attendeva alla caccia, le mogli si prendevano cura degli affari di stato e soprattutto della politica estera: Maria Luisa con l’aiuto della camarera mayor, Madame des Ursins, Elisabetta, parmigiana, con l’aiuto di un suo quasi conterraneo, il cardinale piacentino Giulio Alberoni. Si sa che alla fine il re perse la ragione: credeva di esser morto o di essere una rana e chiedeva di inforcare i destrieri degli arazzi. Tuttavia la sua fama di sovrano coraggioso e protettore delle arti si mantenne: non era la prima volta che una ginecocrazia di fatto occultava le debolezze e le follie del maschio che deteneva il potere.