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Lumen Cinereum

Certe cose che vengono in mente guardando certi quadri di Hammershøi
Giovanni Mariotti
Un inquilino di Strandgade 30
Cristina Nuzzi

LUMEN CINEREUM

Giovanni Mariotti

Un cachet “metafisico”, analogo a quello che Giorgio De Chirico avrebbe conferito alla categoria piazze italiane, Vilhelm Hammershøi lo aveva conferito, alcuni anni prima, alla categoria interni danesi. Porte bianche, mura decorate da modanature rettilinee, donne sole e di spalle in semplici abiti neri, e la luce cinerea del Nord: ridotti gli arredi, ridotte o abolite le presenze umane, Hammershøi suggerisce, spogliando di ogni elemento aneddotico motivi desunti dall’arte olandese del XVII secolo, che il mondo esiste per diventare quadro. La riscoperta di Vermeer ebbe luogo nel tardo XIX secolo; quella di Hammershøi, iniziata nel tardo Novecento, è in corso.