Accedi a tutti i contenuti!
Questa storia è disponibile solo per gli abbonati.
Registrati ora per leggere tutti gli articoli di FMR.
Annulla o sospendi l'iscrizione quando vuoi.
Abbonati ora Sei già abbonato? Log In

I cavalieri della tavola quadrata

Smart play
Stefano Salis
Gli scacchi scritti
Jorge Luis Borges
Stefan Zweig

SMART PLAY

Stefano Salis

A detta di Erodoto tutti i giochi (palla, dadi, astragali…) furono inventati in Lidia durante una carestia, per distrarre il popolo dalla fame; una sola eccezione: gli scacchi, smart play che forse esisteva da sempre, come le Idee per Platone, la Torah per gli ebrei, il Corano per i musulmani – o, per la totalità degli esseri viventi, il Conflitto, di cui gli scacchi sono la rappresentazione incruenta. Ogni pezzo si muove a suo modo, ma persino il più umile, quello che procede a piccoli passi, può essere il vero vincitore, decidere la battaglia. Chi gioca vorrebbe abolire il caso – che non può essere abolito – ed esercitare un controllo implacabile su quanto accade. Come mostra il sorvolo di Stefano Salis, la tirannia di quel sogno dura da millenni, a Oriente e a Occidente, presso Antichi e Moderni.