Venere in passerella
VENERE IN PASSERELLA
Giovanni MariottiNell’Eneide un emistichio – Balzac lo avrebbe messo in epigrafe alla sua Théorie de la démarche– fonda la mitologia del mestiere di modella: “Vera incessu patuit dea”; col portamento, con la camminata, Venere – che si era mostrata sotto spoglie umane – sul punto di eclissarsi aveva rivelato, non sappiamo se volontariamente, la sua vera natura, che era di dea. L’algido incedere delle mannequins è un tentativo d’imitare quel portamento. Corpi che aspirano quasi a mostrarsi privi di materia, un alito, un’ombra. Giorgio Armani, maestro della semplicità e dell’eleganza, deve aver notato un giorno che questa natura d’ombra sottile accomuna quelle Veneri in passerella alle snelle canne del bambù. A questa raffinatissima intuizione, che profuma di bellezza classica e di suggestioni d’Oriente, dedichiamo un ricordo in cui cogliamo una profonda affinità.