
“Piú ch’un semplice sembiante”
“PIÚ CH’UN SEMPLICE SEMBIANTE”
Bruno ZanardiUn ritratto insolito di Dante: non l’esule corrucciato e dallo sguardo grifagno della tradizione iconografica, ma il ragazzo fiorentino schizzinoso, facile al disgusto, snob, che, come scrisse l’amico Cavalcanti, aveva in spregio molti e fuggiva “l’annoiosa gente”. Il restauratore, cui il quadretto era stata affidato, scoprì, dietro la cornice, un misterioso foglietto col nome Degas; piccolo mistero che ha provocato nel proprietario, lo studioso d’arte Bruno Zanardi, una di quelle derive congetturali che non hanno fine perché si sa che non consentono l’approdo a una certezza.